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Mi capita spesso di incontrare apneisti di ogni livello ed esperienza che non hanno mai fatto tuffi nei laghi. Sin dai primi approcci con questo sport meraviglioso le immagini che vengono suggerite agli allievi sono quelle di mari caldi, acque cristalline, fondali brulicanti di vita e colori brillanti. I nostri laghi, diciamolo subito, non rispondono esattamente a questo cliché ma non sono affatto privi di fascino. Iniziamo a dire che la cornice paesaggistica non ha niente da invidiare alle mete esotiche più esclusive: certo non troveremo palme e e spiagge di sabbia finissima, ma grandi e piccoli laghi italiani offrono spesso panorami mozzafiato. Quando si decide però di immergersi in apnea ecco che le cose cambiano.

Moving Limits Freediving Como Lake

Le obiezioni classiche di chi è abituato a preaticare l'apnea all'acqua salata sono: “fa freddo”, “è buio”, “non c'è niente da vedere”. Ma non si diceva forse una volta che l'apneista è quello che si immerge per guardarsi dentro? Se superiamo l'ostacolo psicologico dato da queste condizioni ambientali ci basteranno in realtà solo pochi accorgimenti per poterci allenare in comfort e sicurezza: una muta che garantisca adeguata termicità, una lanyard anche per i tuffi poco profondi, possibilmente una piccola torcia sulla maschera per vedere ed essere visti quando la visibilità è veramente scarsa. Non siete ancora convinti?

Moving Limits Freediving Como Lake

 

Pensate a quanti sono i vantaggi di allenarsi al lago: 1) se non avete la fortuna di avere il mare vicino a casa, il lago è una validissima alternativa per allenare la profondità per gran parte dell'anno; 2) il nord Italia è disseminato di laghi profondi: ho fatto immersioni nel Lago di Garda, Maggiore, d'Iseo, d'Orta, di Lugano e sono di casa nel Lago di Como, il più profondo d'Italia con i sui 410 metri. Nella maggior parte dei casi profondità importanti si trovano a pochi metri dalla riva, così che all'apneista non è mai necessario un mezzo nautico per trovare le quote di cui ha bisogno, con conseguente risparmio di tempo e denaro; 3) i laghi sono una palestra incredibile: se riuscite a trovare concentrazione e rilassamento immergendovi in acqua dolce, ve lo assicuro, quando andrete al mare tutto vi sembrerà molto più semplice.

A presto,

Nicola

Contributor:
Nicola Manfredi Moving Limits Trainer

Ho scoperto l'apnea per caso, nel 2001, in seguito ad un infortunio che mi ha costretto ad abbandonare le piste da sci alpino. Da allora non sono più riuscito a farne a meno. Pratico questa disciplina ovunque vi sia uno specchio d'acqua: piscine, laghi, mare, oceano. Ho viaggiato in giro per il mondo per praticare la pesca subacquea collaborando con l'associazione Diving For A Cause per promuovere attività umanitarie a sostegno delle comunità locali abbinate ad un concetto di pesca sostenibile e responsabile. Ho partecipato a numerose competizioni agonistiche di apnea, sia indoor che outdoor, più per sfidare me stesso che per ambizione di primeggiare sugli avversari e nel 2015 mi sono laureato campione italiano di apnea in assetto costante senza attrezzi. Ho sempre avuto il desiderio di trasmettere agli altri le mie conoscenze e la mia passione per l'apnea e nel 2016 ho conseguito il brevetto di Istruttore Freediving SSI di secondo livello entrando a far parte del Team Moving Limits.

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Daniele

25 Febbraio, 2018 - 16:10

Tutto quanto riportato in questo articolo corrisponde a verità!! Amo il mare ovviamente, ma vivo a 40 min. dal lago Maggiore e molto spesso, soprattutto agli inizi della mia vista apneistica andavo ad allenarmi al lago. Non è il mare, ma una voltatrovata la giusta dimensione è molto allenante e anche lui ha molto da regalarci. Se abitate vicino ad un lago PROVATE!!

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